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Alle Redazioni giornalistiche

Ritengo che, oltre ai vari Generali ed esperti di geopolitica, scrittori, filosofi,....debbano essere ospitati frequentemente nelle varie testate testate giornalistiche, trasmissioni TV, dedicate al ​ conflitto in atto nella martoriata Ucraina, soprattutto giuristi esperti di Diritto internazionale umanitario ( Professori Benvenuti, Ronzitti, Greppi, Venturini​, Lattanzi e tanti altri presenti nelle Università degli Studi) cioè di quella branca del Diritto che si applica ai conflitti armati per regolare la condotta delle ostilità e la protezione delle persone e dei loro beni nonché l’uso delle armi.​ ​ ​ ​ ​

Attualmente non può ritenersi scontata la conoscenza delle Convenzioni di Ginevra​ del 1949 e dei Protocolli​ addizionali del 1977 ​ e delle restanti norme internazionali, della valenza giuridica di tali disposizioni disattese spesso proprio dagli Stati che hanno firmato le singole convenzioni. Addirittura non può essere considerata inutile la conoscenza delle norme internazionali perché vengono continuamente violate.

E’ importante, invece, sapere che ciascuna parte belligerante ha​ sacrosanti doveri da rispettare specialmente se lo Stato di cui fa parte è firmatario dei vari atti internazionali ad iniziare proprio dalla dichiarazione di San Pietroburgo del 29 novembre- 11 dicembre 1868 ad oggi.

Le norme del Diritto internazionale umanitario non possono essere ​ disattese ​ a proprio ​ piacimento a secondo delle circostanze, ​ come​ non possono essere violate le norme dell’ ordinamento giuridico interno dello Stato a cui si appartiene.​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​

E’ ​ un’assurdità​ raggiungere l’obiettivo? Nooooo !!!

In base all’art. 83, par. 1 ( 1° Protocollo addizionale ​ ​ alle Convenzioni di Ginevra) “le Altre parti ​ contraenti si impegnano a diffondere il più largamente possibile, in tempo di pace come in periodo di conflitto armato, le Convenzioni e il presente protocollo nei rispettivi paesi, in particolare a includerne lo studio nei programmi d’istruzione militare e a incoraggiarne lo studio da parte della popolazione civile, in modo tale​ che detti strumenti siano conosciute dalle forze armate e dalla popolazione civile“

La Stampa, la TV e la rete informatica che​ avvicinano i popoli devono ​ contribuire anche nei momenti di conflittualità armata ​ a ​ diffondere la conoscenza​ delle norme del DIU che servono: ​ 1) ad alleviare le sofferenze di coloro che sono fuori combattimento ( soldati feriti e/o malati, prigionieri di guerra, civili), 2) a proteggere​ i beni della popolazione, quelli culturali, l’ambiente naturale, 3)​ a​ regolare l’uso delle armi.

Tutto ciò nella certezza che, dopo campagne di sensibilizzazione ripetute (con la stessa incidenza di una pubblicità) specialmente in tempo di pace ed in momenti come questi di pericolo di entrare in guerra , il rispetto dei diritti umani entrerà nel DNA di ciascun Uomo e con esso il convincimento della inutilità ed​ esecrabilità​ del ricorso alla guerra.

Dott. Francesco Catapano

Studioso del Diritto Internazionale umanitario

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