Un mese di guerra in dieci parole | Notizie sul nuovo mondo | Un cortometraggio per ricordare le Fosse Ardeatine
Le ultime novità da MicroMega.net
Un mese di guerra in dieci parole: podcast di Valerio Nicolosi
Assedio. Sabotatori. Evacuazione. Corridoi umanitari. No Fly Zone. Sanzioni. Resistenza. De-nazificazione. Disertori. Esodo.
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Notizie sul nuovo mondo | di FURIO COLOMBO
L'America? Non esiste più. La Nato? Non esiste più. E non esistono più l'Onu, l'Europa, la Russia. E la pace.
Le resistenze e il discorso di Zelensky al parlamento italiano | di DAVIDE GRASSO
Il presidente ucraino ha evitato sia di reiterare la richiesta di no fly zone (forse per realismo) sia qualunque riferimento alla Resistenza italiana, dopo invece gli azzardati paragoni storici proposti in altre occasioni.
Quelle donne in fuga dall’Ucraina a rischio tratta e sfruttamento sessuale
Già diversi i casi di adescamento di donne e ragazze segnalati ai confini e sui social network. ActionAid: "Il pericolo maggiore arriva da chi offre trasporto o alloggio gratuito".
Da Sarajevo a Mariupol: la guerra e la morte della polis | di FABIO ARMAO
L’accanimento col quale le forze armate russe si stanno dedicando alla distruzione di Mariupol non può che evocare l’assedio di Sarajevo. Bombardare Sarajevo o Mariupol non vuol dire soltanto distruggerne le infrastrutture, ma annichilire l’idea stessa di cittadinanza che esse incarnano.
BLOG | La propaganda di guerra e l'(ab)uso della storia | di MICHELE MARTELLI
La propaganda di Putin ha cancellato la parola guerra. Per quella di Ue, Nato e Usa la “guerra” è “pace”. In mezzo, lo stravolgimento dei fatti, e della storia, che ha toccato il suo apice sui media italiani.
BLOG | Quelle assenze in aula feriscono la democrazia | di MAURO BARBERIS
Una significativa minoranza di parlamentari non si è presentata in Parlamento per ascoltare gli interventi di Zelensky e Draghi sulla guerra in Ucraina. Tra loro, spicca il leghista Simone Pillon.
Qui tutte le analisi e le opinioni pubblicate sulla guerra in Ucraina
“Ulderico e Ferdinando”. Un cortometraggio per ricordare le Fosse ardeatine
Due uomini si incontrano poco prima dell’inferno, catapultati in un luogo che, il 24 marzo 1944, segna il destino di 335 persone.
Di Massimiliano Ciarrocca e Tiziano Scrocca
MicroMega 2/2022
Dall’anniversario della nascita di Pasolini all’analisi degli scrittori inglesi prima e dopo la Grande guerra a firma di George Orwell: il numero di MicroMega 2/2022 è un miscellaneo davvero ricchissimo, disponibile su shop.micromega.net e in libreria.
Alle Redazioni giornalistiche
Ritengo che, oltre ai vari Generali ed esperti di geopolitica, scrittori, filosofi,....debbano essere ospitati frequentemente nelle varie testate testate giornalistiche, trasmissioni TV, dedicate al conflitto in atto nella martoriata Ucraina, soprattutto giuristi esperti di Diritto internazionale umanitario ( Professori Benvenuti, Ronzitti, Greppi, Venturini, Lattanzi e tanti altri presenti nelle Università degli Studi) cioè di quella branca del Diritto che si applica ai conflitti armati per regolare la condotta delle ostilità e la protezione delle persone e dei loro beni nonché l’uso delle armi.
Attualmente non può ritenersi scontata la conoscenza delle Convenzioni di Ginevra del 1949 e dei Protocolli addizionali del 1977 e delle restanti norme internazionali, della valenza giuridica di tali disposizioni disattese spesso proprio dagli Stati che hanno firmato le singole convenzioni. Addirittura non può essere considerata inutile la conoscenza delle norme internazionali perché vengono continuamente violate.
E’ importante, invece, sapere che ciascuna parte belligerante ha sacrosanti doveri da rispettare specialmente se lo Stato di cui fa parte è firmatario dei vari atti internazionali ad iniziare proprio dalla dichiarazione di San Pietroburgo del 29 novembre- 11 dicembre 1868 ad oggi.
Le norme del Diritto internazionale umanitario non possono essere disattese a proprio piacimento a secondo delle circostanze, come non possono essere violate le norme dell’ ordinamento giuridico interno dello Stato a cui si appartiene.
E’ un’assurdità raggiungere l’obiettivo? Nooooo !!!
In base all’art. 83, par. 1 ( 1° Protocollo addizionale alle Convenzioni di Ginevra) “le Altre parti contraenti si impegnano a diffondere il più largamente possibile, in tempo di pace come in periodo di conflitto armato, le Convenzioni e il presente protocollo nei rispettivi paesi, in particolare a includerne lo studio nei programmi d’istruzione militare e a incoraggiarne lo studio da parte della popolazione civile, in modo tale che detti strumenti siano conosciute dalle forze armate e dalla popolazione civile“
La Stampa, la TV e la rete informatica che avvicinano i popoli devono contribuire anche nei momenti di conflittualità armata a diffondere la conoscenza delle norme del DIU che servono: 1) ad alleviare le sofferenze di coloro che sono fuori combattimento ( soldati feriti e/o malati, prigionieri di guerra, civili), 2) a proteggere i beni della popolazione, quelli culturali, l’ambiente naturale, 3) a regolare l’uso delle armi.
Tutto ciò nella certezza che, dopo campagne di sensibilizzazione ripetute (con la stessa incidenza di una pubblicità) specialmente in tempo di pace ed in momenti come questi di pericolo di entrare in guerra , il rispetto dei diritti umani entrerà nel DNA di ciascun Uomo e con esso il convincimento della inutilità ed esecrabilità del ricorso alla guerra.
Dott. Francesco Catapano
Studioso del Diritto Internazionale umanitario