Ritorno del fascismo? Il nazionalpopulismo è più pericoloso
Questa la tesi di Javier Cercas. Condividiamo un estratto del volume 1/2025 di MicroMega dedicato all'Unione europea.
L’ascesa dell’estrema destra in Usa e in Europa è molto preoccupante, ma siamo di fronte a un ritorno al fascismo? Per lo scrittore spagnolo Javier Cercas no, non è fascismo. Ma è più pericoloso del fascismo.
Condividiamo un breve estratto del dialogo tra Javier Cercas e la direttrice di MicroMega Cinzia Sciuto che apre il volume 1/2025 della rivista dedicato all’Unione europea.
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Quell’utopia ragionevole (e necessaria) dell’Europa unita
Javier Cercas in conversazione con Cinzia Sciuto
[…]. Sciuto: Mi sembra che al centro delle tue parole ci sia una riflessione sulla messa in discussione della categoria dell’“impossibile”. La storia, infatti, ci ha mostrato più volte che ciò che appariva impossibile ai contemporanei è poi accaduto. Eppure, questa categoria dell’impossibile viene spesso spacciata come realismo politico. Il realismo politico, a mio avviso, è una sciagura politica. Coloro che si rifanno alla cosiddetta Realpolitik non sono realisti, sono semplicemente conservatori quando non proprio reazionari. Eppure, la storia dimostra che ciò che sembrava impensabile o irrealizzabile (nel bene, ma ahimè anche nel male) è accaduto varie volte, e quindi può accadere ancora.
Detto questo, non possiamo ignorare le molte forze che remano contro il sogno europeo. Penso, ad esempio, all’avanzata delle destre nazionaliste in tutta Europa: in Germania con l’Afd, in Francia con Le Pen, in Ungheria con Orbán. E in Italia, per la prima volta, abbiamo un partito post-fascista al governo. Altrove si vive con preoccupazione l’ascesa di queste forze, qui da noi sembra quasi che non ci si preoccupi più, essendo già al potere. Naturalmente, non possiamo dimenticare il contesto mondiale. Penso a Trump negli Stati Uniti. Tu hai descritto questi fenomeni con il termine nazionalpopulismo, sostenendo che si tratta di un fenomeno diverso dal fascismo, e peggiore. Cosa intendi?
Cercas: Sì, c’è chi parla di un ritorno del fascismo, ma io non sono d’accordo. Gli storici ci insegnano che la storia non si ripete mai nello stesso modo, non si ripete identica, ma si ripresenta con maschere e forme diverse. Questo accade perché, come diceva Bernard Shaw, «l’unica cosa che impariamo dall’esperienza è che non impariamo nulla dall’esperienza».
Secondo me, l’origine della crisi che stiamo vivendo oggi risale al 2008, a quella crisi economica enorme, paragonabile solo a quella del 1929. Quest’ultima generò un terremoto politico che portò al potere fascismi e totalitarismi, culminando nella Seconda guerra mondiale, la più grande catastrofe della storia europea. La crisi del 2008, pur diversa, ha prodotto anch’essa un terremoto politico, ma non ha generato fascismo in senso stretto. Piuttosto, ha dato vita a un fenomeno che io chiamo appunto nazionalpopulismo. Questo fenomeno, pur avendo tratti comuni con il fascismo – come il ritorno del nazionalismo – si manifesta in forme diverse in Europa e nel mondo. La Brexit è un esempio perfetto di nazionalpopulismo, così come l’ascesa di Le Pen in Francia, di Trump negli Stati Uniti, di Orbán in Ungheria, di Kaczyński in Polonia e la crisi separatista in Catalogna.
Perché dico che il nazionalpopulismo è più pericoloso del fascismo? Perché il fascismo lo conosciamo bene: è stato sconfitto alla fine della Seconda guerra mondiale, e ne comprendiamo dinamiche e meccanismi. Il nazionalpopulismo, invece, è nuovo e più subdolo. […].