Prenota fin da ora il nuovo numero di MicroMega: “Fine del sogno europeo?”
In libreria dal 30 gennaio il volume 1/2025 della rivista.
È dedicato al presente e al futuro dell’Unione europea il volume di MicroMega che inaugura il nuovo anno.
Il Manifesto di Ventotene, scritto durante la Seconda guerra mondiale, immaginava un'Europa unita, capace non solo di superare le divisioni nazionali ma anche di garantire pace e giustizia attraverso una federazione di Stati. Nei decenni successivi è iniziata la faticosa costruzione di quella che è oggi l’Unione europea, che però non sembra affatto avere le sembianze di quella immaginata da Rossi e Spinelli. Sono diverse le forze che minacciano quel progetto, dai rigurgiti nazionalisti agli interessi delle grandi corporation, passando per le guerre che lambiscono quasi direttamente i paesi dell’Ue. Nel numero 1/2025 di MicroMega, in libreria dal 30 gennaio, ci chiediamo: quel sogno è ancora vivo? L'Europa può tornare a essere quel faro di pace, giustizia e libertà sognato da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli o a quel sogno dobbiamo definitivamente rinunciare?
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Il volume si apre con un dialogo tra Javier Cercas e la direttrice di MicroMega Cinzia Sciuto su quella che lo scrittore spagnolo definisce l’ultima utopia ragionevole: un’Europa che sappia tenere insieme le diversità culturali e linguistiche con l'unità politica. Per Cercas, è una sfida che richiede coraggio e immaginazione, ma è anche l’unica strada percorribile per il futuro.
La sezione Iceberg analizza le crepe profonde che minacciano il sogno europeo. Pierfranco Pellizzetti riflette sul passaggio dal sogno di Ventotene al brusco risveglio della realtà di oggi, mentre Gustavo Piga esamina le scelte economiche dell'Ue, mostrando come le austere politiche fiscali abbiano impedito crescita e progresso. Sofia Belardinelli denuncia il rischio che la nuova Commissione europea, spostata verso destra, affossi il Green Deal, segnando un passo indietro nella lotta contro la crisi climatica. Vito Saccomandi mette in luce l’appropriazione del linguaggio della sinistra da parte dell’ultradestra, che ha portato a una radicalizzazione reazionaria nella società europea, mentre Giorgia Serughetti analizza l’idea di un’Europa sovranista, dove il nazionalismo rischia di compromettere lo spirito del progetto comune.
Nella sezione Labirinto, l’attenzione si sposta verso le sfide geopolitiche e interne all’Ue. Francesco Brusa esamina il sogno incompiuto dell’Europa vista dall’Est, mentre Christian Elia descrive le manovre della Russia nei Balcani per ostacolare l'integrazione con Bruxelles. Riccardo D’Emidio ci guida attraverso il potere delle lobby a Bruxelles, mettendo in dubbio la capacità dell’Ue di resistere alle influenze delle multinazionali. Infine, Daphne Weber invita la sinistra a tornare allo spirito del Manifesto di Ventotene per rivitalizzare l’ideale europeo.
Il “Sasso nello stagno” lo lancia in questo numero Marco d'Eramo, che riflette sulla crisi di un’Europa che continua a essere - anzi lo è sempre più - una mera “provincia” dell'impero americano, sottolineando il mancato coinvolgimento dei cittadini nella costruzione di una vera mentalità europea.
Il volume ospita poi un secondo dialogo, in cui la storica russa Irina Ščerbakova - tra i fondatori dell’associazione Memorial, insignita del Premio Nobel per la Pace - conversa con Stefano Vastano su Putin e le mire dell’imperialismo russo, tracciando un quadro preoccupante del presente e del futuro politico.
Nella sezione “A più voci”, diversi autori e autrici offrono prospettive per ripensare l’Europa. Lucio Baccaro denuncia le contraddizioni provocate da tecnocrazia e austerità, mentre Colin Crouch intravede un possibile rilancio del progetto europeo attraverso una risposta progressista all'ascesa dell'estrema destra. Elena Granaglia propone una visione federale per garantire pace, libertà e giustizia, e Francesca Melandri riflette sulle esclusioni e inclusioni della “Fortezza Europa”. Tra gli altri contributi, spiccano le analisi di Agnieszka Holland, Ilko-Sascha Kowalczuk, Claus Leggewie, Gloria Origgi, Stefano Petrucciani, Olivier Roy, Joan Subirats, Michel Wieviorka e Lea Ypi.
Chiude il volume un “Fuorisacco”: il filosofo Axel Honneth offre una riflessione sulla necessità per la sinistra di ritrovare un linguaggio capace di individuare i valori di giustizia, uguaglianza e libertà che accomunano gli interessi apparentemente inconciliabili dei gruppi che deve rappresentare.
Questo numero di MicroMega è un viaggio tra le tensioni, i rischi e le speranze che definiscono l'Europa contemporanea. Una lettura imprescindibile per chiunque voglia interrogarsi sul futuro del nostro continente.