Per un’Europa libera, unita, solidale e di pace
Una selezione dei contenuti pubblicati sul sito di MicroMega.
PACE, GIUSTIZIA E LIBERTÀ
La convocazione da parte di Michele Serra della manifestazione di domani, sabato 15 marzo, cui MicroMega ha aderito, ha generato coinvolgimento da un lato e prese di distanza dall’altro. Nell’appello “Per un’Europa libera, unita, solidale e di pace“, firmato anche dalla nostra direttrice, un gruppo di personalità (tra cui Luigi Ferrajoli) invita a iniziare un percorso condiviso in nome del comune obiettivo che, al di là delle diverse sensibilità esistenti tra pacifismo incentrato su disarmo e nonviolenza, pacifismo giuridico-istituzionale e pacifismo etico-finalistico, tutte/i ci unisce.
Francesco 'Pancho' Pardi spiega che chi scenderà in piazza non lo farà per sostenere ciecamente la proposta Von der Leyen ma per pretendere che l’Europa esca dalla passività, fronteggi l’improvviso venir meno dello scudo difensivo americano, trovi l’energia per garantire a sé stessa tutta la protezione necessaria che presto le mancherà (“15 marzo, in piazza per spronare l’Europa a uscire dalla passività“).
Angelo Cannatà sottolinea che nessuno vuole fare la guerra ma, in un mondo di politici e oligarchi spregiudicati, la deterrenza è necessaria (“Il nostro splendido pacifismo e il confronto con la realtà“).
Emilio Carnevali, infine, riflette sui vari pacifismi, ricordando come Norberto Bobbio ne abbia individuati essenzialmente cinque: liberale, socialista, democratico, strumentale, etico. E nella sua “tassonomia” dei pacifismi elaborata per la voce “Pace” dell’Enciclopedia Italiana - sottolinea Carnevali - possiamo ritrovare le radici culturali di quelle diverse tendenze che ancora oggi animano il dibattito sulle grandi questioni del nostro tempo e sulle guerre dei nostri giorni (“Pace, pacifismi, riarmo: l’Europa al bivio“).
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Francesco Brusa analizza il caso Georgescu evidenziando come la democrazia sia entrata in una terra incognita. Da una parte, a segnare un salto di scala c’è l’elemento della propaganda sui social rispetto alla cui incisività nei processi elettorali non esiste ancora un consenso per così dire “scientifico”. Dall’altra, l’ombra della cosiddetta “guerra ibrida” mossa contro i paesi europei da parte di Mosca (e, con l’arrivo di Donald Trump, si potrebbe affermare anche dagli Stati Uniti), sul cui concreto peso e sui cui concreti “contorni di operatività” esistono opinioni molto divergenti fra loro: “Il caso Georgescu e i limiti della democrazia“.
In “I negoziati di Doha partono mentre Israele continua a vessare Gaza“, Christian Elia racconta come, esaurita la prima fase del “cessate il fuoco” in vigore da metà gennaio scorso, e mentre si mettono a punto le condizioni per l’avvio della seconda fase, il governo israeliano stia praticando una forma di punizione collettiva sulla popolazione civile palestinese per garantirsi la posizione desiderata per andare avanti nella tregua.
Silvia Cegalin, infine, offre una fotografia della situazione in Iraq, dove a gennaio sono stati approvati tre emendamenti controversi frutto di accordi tra sciiti, sunniti e curdi che calpestano i diritti delle donne, dei minori e delle vittime di terrorismo: “Iraq, quando gli accordi tra fazioni li pagano i più deboli“.
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A FUTURA MEMORIA
Ogni settimana scandagliamo per voi il ricchissimo archivio digitale di MicroMega per portare alla vostra attenzione uno dei migliaia di testi pubblicati dal 1986 a oggi sulle nostre pagine e che, anche a distanza di molti anni, continua a parlarci.
Questa settimana abbiamo scelto il saggio “Europa o caos” – pubblicato su MicroMega 5/1991 – in cui l’allora presidente della Commissione europea Jacques Delors sosteneva che per fronteggiare la disgregazione del Vecchio Continente e l’esplosione di nazionalismi pericolosi e insensati, l’unica ricetta fosse l’unificazione politica europea.
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Io, sono io... Luciano Tanto