Discussion about this post

User's avatar
Antonino's avatar

Sono una persona di sinistra (radicale) abbonato alla vostra newsletter da 5 anni.

Non ho mai smesso di leggervi (e non smetterò di farlo) pur condividendo poco o nulla della vostra linea editoriale, ad es. quell'avocare a sé una sorta di ruolo-guida culturale della sinistra italiana, l'insistenza per un anti-fascismo di maniera e scollegato dalla realtà, quell'infatuazione per i diritti civili che sfocia nello stucchevole di quel politicamente corretto di cui l'opinione pubblica fa volentieri a meno.

Mi rattrista - soprattutto - la vostra non capacità di leggere la realtà della politica internazionale, l'ingenuità di non leggere "nella" storia: anzi, il non comprendere che la "storia è tornata" (pensavate fosse "finita", come ci dicevano 20-25 anni fa) è chiede il conto. Quindi lanciate accuse ad una fantomatica sinistra "complice" della Russia ed ammiccante verso Trump. In realtà, questa accuse riecheggiano in un vuoto pneumatico poiché - e lo sapete - non c'è nessuna sinistra: paradossalmente, quella sopravvissuta che in Italia si definisce tale magari sposa anche la vostra linea: ma è disgraziatamente condannata all'irrilevanza...

Tornando alla politica internazionale, mi auguro che la vostra rivista possa dare spazio in futuro a studiosi ed esperti che a differenza del Prof. Flores D'Arcais e del Prof. Pardi analizzino la realtà scevri da una logica di "giustizia e libertà": perché questa non alberga proprio nelle relazioni internazionali... Anzi, finite per ammantarvi di quell'afflato universalistico tipico dell'occidente liberale latore di "democrazia" e "diritti": in pratica, il pensiero unico "redwashed", in salsa "giustizia e libertà" per l'appunto. Con la logica (ancora oggi da voi asserita senza il benché minimo dubbio) del "buono" vs il "cattivo" e dipingendo Putin come Hitler e Zelensky come Allende non si va lontano. Provenendo dalla sinistra novecentesca, mi sarei aspettato in primis una postura contro la NATO che questa guerra ha sobillato e finanziato da oltre 10 anni: eppure, anche questa lettura sarebbe stata banale. L'avvicinarsi di una cessazione delle ostilità tra Russia e Ucraina è di per sé una buona notizia: irrealistico pensare ad una resa - peggio ancora a una sconfitta - della Russia per quale la caduta dell'Ucraina in una sfera d'influenza occidentale è il punto di non ritorno. La Russia che piace(va) a molti è quella di Eltsin: prona agli interessi euro-atlantici, derisa e oltraggiata sino al suo cortile di casa, privata quasi completamente di quello che percepisce come il suo spazio. Piaccia o meno, da alcuni anni quella Russia non c'è più. E' compito della comunità degli stati, in questi casi, trovare nuovi bilanciamenti e compromessi: per un bene superiore, ossia quello di un equilibrio nelle relazioni internazionali.

Ricordiamoci delle lezioni di Tucidide e di Machiavelli.

Expand full comment

No posts