L'attentato a Trump e il futuro di Biden. E inoltre: elezioni in Rojava | Distruttori e costruttori in Israele | 10 anni dalla strage dell'MH17 | Carceri e Cpr | 29 anni fa, il genocidio di Srebrenica
Le notizie della settimana viste da MicroMega.
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Una settimana che è stata pesantemente segnata dall’attentato a Donald Trump, avvenuto il 13 luglio durante un raduno elettorale in Pennsylvania. Ne ha scritto per noi Elisabetta Grande, che sottolinea quanto in fin dei conti l’accaduto si sia rivelato un evento paradossalmente fortunato per il tycoon, immediatamente premiato dai sondaggi. Sondaggi che danno invece sempre più indietro Biden, sulla cui possibile sostituzione riferisce Benedetta Di Placido. Il nodo potrebbe comunque già essere sciolto proprio in questo weekend, considerando anche l’infezione da Covid che ha colpito l’attuale presidente.
Per quanto maggiormente seguite dai mass media, le elezioni americane non sono però le uniche che si prospettano: anzi, ancora più vicine, precisamente ad agosto, sono quelle in Rojava. Perché sono così importanti ce lo spiega Sema Bekdaş, esponente del Partito democratico unito (Pyd), intervistata da Giuseppe Acconcia.
Uno dei paesi sui quali l’attenzione non scema mai, soprattutto negli ultimi mesi, è Israele. Paese che spesso prende decisioni contrarie persino ai propri interessi, come quelle legate alla cosiddetta Direttiva Annibale, come ricostruisce Tommaso Fontanesi. Per fortuna però in Israele non c’è solo chi opera per distruggere ma anche chi si adopera per costruire: questo vale per l’associazione Standing Together, movimento arabo-ebraico che in Israele lotta per l’uguaglianza, la pace e la giustizia tra israeliani e palestinesi. Mosè Vernetti ne ha intervistato un’attivista, Uri Weltmann.
A unire le persone non sono certo le istituzioni detentive, che anzi le segregano e le dividono. Una di queste è il carcere, che così com’è - sostiene Daria Bignardi in una intervista a Stefano Vastano a proposito del suo libro Ogni prigione è un’isola - in Italia non serve a niente e andrebbe ripensato. Discorso simile vale per i Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), di cui parla Nicolò Cenetiempo in prospettiva storica, trovando le loro radici nei campi per stranieri indesiderati del secondo dopoguerra, dove furono rinchiusi gli ascari.
Parlando di prospettiva storica, questa settimana ci siamo soffermati anche sul ricordo di alcuni importanti anniversari. Il più recente è costituito dal decennale (17 luglio 2014) dell’abbattimento del Boeing MH17 mentre volava sui cieli del Donbas. Francesco Brusa e Claudia Bettiol ci raccontano come – almeno in parte – verità è stata fatta, ma non certo giustizia. Nello stesso giorno, ma del 1998, era stato adottato lo Statuto di Roma, fondamento della Corte penale internazionale, istituzione oggi sotto attacco che va assolutamente difesa. Il perché ce lo spiega Maurizio Delli Santi. Uno dei motivi risiede sicuramente nel tentativo di evitare altre pagine di storia drammatiche come il genocidio di Srebrenica (11 luglio 1995). A proposito, quest’anno si è celebrata la prima Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio: Chiara Nencioni ci illustra come si è svolta. Non basta comunque soltanto ricordare i fatti ma serve anche collocarli in una prospettiva storiografica: in un dialogo a distanza con Adriano Prosperi, Paolo Favilli argomenta come fare storia oggi, nell’epoca del presentismo del capitalismo totale.
Infine, in tempo di vacanze un pensiero per i viaggiatori: dal prossimo anno i prezzi dei biglietti aerei potrebbero aumentare e Lufthansa ha già dichiarato che per la compagnia tedesca sarà così. Il motivo ce lo spiega Andrea Bedon, la cui analisi si concentra sui carburanti Saf, la possibile soluzione all’impedimento per l’aviazione di ricorrere alle energie tratte da fonti rinnovabili. Una soluzione che però è un’arma a doppio taglio per l’aviazione stessa.
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