La vita di ciascuno di noi è sempre più permeata dall’utilizzo di tecnologie avanzate, figlie delle straordinarie conoscenze che la scienza ci ha consentito di ottenere. Durante la pandemia da Covid-19 abbiamo anche assistito quasi in diretta al rapido sviluppo di vaccini che ci hanno permesso di superarla in tempi relativamente brevi. Eppure mai come in questo periodo lo scetticismo nei confronti della scienza e degli scienziati galoppa. E quando la scienza non viene attaccata, si cerca di piegarla ai propri interessi politici e ideologici.
Una delle cause di questo paradosso è una diffusa ignoranza sul metodo scientifico, ossia su quali siano le logiche e i criteri che la scienza impiega per indagare la realtà. In questo volume di MicroMega, in libreria dal 28 settembre, scienziati di diverse discipline e filosofi della scienza cercano di fare chiarezza su cos’è (e cosa non è) il metodo scientifico e, di conseguenza, su cosa si può (e cosa non si può) chiedere alla scienza.
Dalla paleontologia alla scienza del clima, quello che distingue un lavoro scientifico – pur nella diversità di approcci, domande e tecniche – da una qualunque opinione è il metodo con cui si raccolgono, analizzano e verificano i dati. Una maggiore consapevolezza di questo metodo sia fra i cittadini sia fra i decisori politici sarebbe non solo auspicabile, ma anche indispensabile per affrontare le sfide enormi che ci attendono, a partire naturalmente da quella posta dal cambiamento climatico. Se oggi infatti sappiamo di vivere un rischio epocale di catastrofe climatica – che è già realtà, come vediamo di continuo e stiamo vedendo in queste ore in Libia – è innanzitutto grazie agli allarmi che scienziati di tutto il mondo, per decenni, hanno lanciato basandosi su meticolose analisi e comparazioni di dati. Ma avere un quadro scientificamente chiaro della situazione non aiuta di per sé a mettere in pratica soluzioni efficaci per frenare il riscaldamento globale, responsabile di eventi catastrofici su scala planetaria. La scienza si scontra e media costantemente con la politica, trovandosi di fronte priorità che spesso divergono.
Il volume è curato da Telmo Pievani e contiene contributi di: Giorgio Vallortigara, Silvano Fuso, Alberto Mantovani, Nico Pitrelli, Mariachiara Tallacchini, Giancarlo Sturloni, Naomi Oreskes, Erik M. Conway, Paolo Vineis, Sofia Belardinelli, Lorenzo Ciccarese, Francesco Suman, Elisa Palazzi, Erle C. Ellis, Silvia Ghirotto, Enza Spinapolice, Andra Meneganzin, Luciano Floridi.
Trovi qui il sommario completo del numero.