La Corte costituzionale ha sottratto ai cittadini il referendum sull’eutanasia
I contributi di Paolo Flores d'Arcais, Cinzia Sciuto e Beppino Englaro.
La Corte costituzionale ha deciso di sottrarre ai cittadini il referendum sull’eutanasia. Ha trovato il pelo nell’uovo, per dirla con il suo presidente, Giuliano Amato.
Ha vinto il potere clericale, che alle urne avrebbe subito una sconfitta ciclopica, molto oltre quelle storiche su divorzio e aborto, a definitiva conferma che la società italiana è ormai secolarizzata, anche se (quasi) tutti i gangli del potere sono ancora in mano a cattolici.
Ha vinto il potere partitocratico, che in (quasi) tutte le sue componenti aborriva l’idea di una consultazione popolare che avrebbe costretto a pronunciarsi, dunque a scontrarsi (compresa ciascuna al proprio interno), tra il diritto del cittadino sulla propria vita o la sottomissione ai voleri delle Eminenze di Santa Romana Chiesa, o a dichiararsi smaccatamente per Ponzio Pilato.
Referendum eutanasia: la decisione della Corte non sia una scusa | di CINZIA SCIUTO
Senza questa occasione la società civile dovrà trovare altri strumenti per far sì che l’Italia entri finalmente nel novero dei Paesi civili.
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Il padre di Eluana a MicroMega: “Il problema è culturale. Questa ennesima non decisione dimostra quanto caute e timorose siano le istituzioni italiane”. Ma ormai sono gli ultimi tentativi della classe politica di autoconservarsi.