Il mandato di arresto per Netanyahu, Deif e Gallant e le altre notizie di MicroMega
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NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
È di ieri la notizia che la Prima camera preliminare della Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso un mandato di arresto internazionale per Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e Mohammed Deif. Una decisione che - spiega la direttrice Cinzia Sciuto nel suo Contrappunto - ha un peso specifico enorme: non ancora una condanna definitiva (la Camera preliminare è più o meno l’equivalente del nostro gip, che valuta le prove portate dall’accusa e stabilisce se ci sono le basi per andare a processo), ma un atto che mette in moto la macchina della giustizia internazionale e soprattutto che mette tutti i paesi firmatari dello Statuo di Roma, Italia inclusa, di fronte alle proprie responsabilità.
È giunta invece solo stamane la notizia che lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal, collaboratore della nostra rivista, è stato arrestato il 16 novembre all’aeroporto di Algeri. Le autorità algerine non hanno fornito alcuna spiegazione ufficiale. Secondo Le Monde l’arresto potrebbe essere legato alle sue recenti dichiarazioni sulla storia territoriale tra Algeria e Marocco ma al momento non ci sono né conferme né smentite. Ci uniamo a quanti ne chiedono l’immediata liberazione.
Rimanendo sugli esteri, Claudia Bettiol e Francesco Brusa ci ricordano, a 20 anni di distanza, quel “laboratorio di mobilitazione e partecipazione sociale” conosciuto con il nome di rivoluzione arancione che in Ucraina ha posto alcune delle basi fondamentali della dialettica politica del paese.
Ad alcuni componenti della squadra di Trump, una cui valutazione complessiva avevamo già offerto, abbiamo dedicato due approfondimenti: Francesca Niola ci spiega perché l’incarico attribuito a Elon Musk per indirizzare politiche globali, in ambiti come l’energia e la tecnologia, rappresenta il consolidamento di un modello in cui il potere economico non si limita a influenzare la politica, bensì la assume come propria funzione. Silvano Fuso invece ci mette in guardia da una nomina come quella di Robert Kennedy Jr. alla Salute: fervente no-vax e seguace di teorie pseudoscientifiche potrebbe mettere a rischio non solo la salute pubblica americana, ma quella globale.
ITALIA, DEMOCRAZIA SOTTO ATTACCO
In tema di politica interna Aldo Policastro, procuratore generale presso la Corte di appello di Napoli, in un’intervista rilasciata alla direttrice di MicroMega, commenta l’attacco da parte di esponenti del governo e della maggioranza nei confronti dei giudici a partire dalla mozione presentata dalla parlamentare di Fratelli d’Italia Sara Kelany per spostare le competenze sulla convalida dei provvedimenti di fermo dei migranti dalle sezioni specializzate dei tribunali alle Corti d’appello.
Mosè Vernetti ha invece seguito per noi la prima assemblea della rete “A pieno regime”, costituitasi in opposizione al ddl Sicurezza e che ha indetto un corteo nazionale per il 14 dicembre. Sempre a partire da alcuni punti del ddl Sicurezza, in particolare in materia di politiche abitative, lo stesso Vernetti ha intervistato l’eurodeputata Ilaria Salis che ribadisce come questo disegno di legge abbia un’impostazione fortemente repressiva e autoritaria, degna di uno Stato di polizia.
VERSO IL 25 NOVEMBRE
In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e della manifestazione nazionale indetta per domani, sabato 23 novembre, a Roma da Non una di meno, la nostra caporedattrice Ingrid Colanicchia rileva come le campagne che si occupano di sensibilizzare sulla violenza maschile contro le donne non si rivolgano mai agli uomini violenti invitandoli a riconoscere di avere un problema, ma sempre alle donne, alle quali si chiede di prestare attenzione ai segnali della violenza o di mettere in atto tutta una serie di comportamenti al fine di tutelarsi; la magistrata Annamaria Picozzi ci mostra come il racconto della violenza contro le donne che emerge dalle sentenze evidenzi la profonda inconsapevolezza del tema da parte degli operatori della giustizia; l’economista Marcella Corsi ci spiega come riconoscere la violenza economica, una delle manifestazioni più subdole del controllo e della coercizione all’interno delle relazioni familiari; la linguista Cecilia Robustelli, infine, ci racconta le parole della violenza.
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Mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e Deif: il primato del diritto internazionale sulla legge del più forte di Cinzia Sciuto (GUARDA IL VIDEO)
Le decisioni della Camera preliminare della Corte penale internazionale ci ricordano un principio fondamentale: la legge è uguale per tutti.
A pieno regime, una chiamata alle armi contro il Ddl Sicurezza di Mosè Vernetti
Il 16 novembre 2024 si è radunata la prima assemblea della rete “A pieno regime”, che ha indetto un corteo nazionale per il 14 dicembre.
25 novembre. Spostiamo l’attenzione su chi la violenza la compie di Ingrid Colanicchia
Perché non ribaltiamo la prospettiva, spostando l’attenzione sui sintomi di comportamenti violenti che gli uomini dovrebbero preoccuparsi di riconoscere?
È abbastanza scandaloso che il governo italiano, rappresentate di uno dei paesi fondatori della Corte Penale Internazionale, costituita appunto dallo Statuto di Roma, non riesca ad avere una posizione univoca sul rispetto dei doveri derivanti dall’essere uno Stato firmatario dello Statuto di Roma.
Il rispetto del diritto internazionale e delle istituzioni preposte alla giurisprudenza internazionale è un aspetto fondamentale dell’ordine internazionale attuale. Interrogarci sulla opportunità politica di rispettare il diritto internazionale oppure no mina alle fondamenta la credibilità istituzionale del sistema internazionale. La legge è uguale per tutti, anche in un contesto giuridico internazionale.
Perché non ci si pone domande sulla legittimità del mandato di cattura per crimini di guerra contro Putin ma invece per Netanyahu si levano gli scudi a difesa degli indifendibili?