Il berlusconismo come l'abbiamo sempre visto
Rodotà, Camilleri, Tabucchi, Flores d'Arcais: le loro analisi
Le immagini che vedi qui sono le copertine di due volumi che pubblicammo nel 2011. Nell’introduzione al primo, partendo dalla vignetta di Altan in copertina, Paolo Flores d’Arcais scriveva:
“Con Berlusconi, infine, il «porco è bello!», da orgoglio spudoratamente esibito, nella certezza dell’impunità, diventa addirittura grido di guerra per abbattere la Costituzione repubblicana, pretesa quotidianamente perseguita perché il «porco è bello!» si faccia Stato, informi di sé le istituzioni. Il regime di Berlusconi è appunto questo, la compiuta controrivoluzione del «porco è bello!» che delle opposizioni inette e corrive (che pure sono state al governo molti anni, tra un Berlusconi e l’altro) non hanno voluto vedere, e meno che mai combattere, e che «in nuce» era perfettamente annunciata nel craxismo degli anni Ottanta. MicroMega è nata proprio nella consapevolezza che la degenerazione partitocratica del Caf (Craxi, Andreotti, Forlani) rappresentasse un salto di qualità nella espropriazione della sovranità dei cittadini, nella pulsione dell’establishment di ridurli a sudditi, nella hybris di spoliazione dei loro diritti che il kombinat affaristico-mafioso-partitocratico andava realizzando, con la complicità omissiva di un’opposizione sempre più corriva. MicroMega nasceva perciò, esattamente venticinque anni fa, con l’impegno di rappresentare le ragioni di una sinistra eretica e libertaria, azionista, radicale nella difesa dei dissidenti all’Est e di un’eguaglianza dimenticata dalle sinistre all’Ovest. Per questo festeggiamo l’inizio del nostro secondo quarto di secolo con due volumi di MicroMega assolutamente speciali (potrebbero diventare anche tre), dedicati a «berlusconismo e fascismo». Perché la controrivoluzione del «porco è bello!» è arrivata al suo culmine e al suo pieno dispiegamento, e se non verrà fermata e sconfitta ora realizzerà – una volta che Berlusconi vincesse di nuovo le elezioni l’equivalente funzionale e postmoderno di quello che fu il fascismo quasi un secolo fa. Analizzare questo non-fascismo pericoloso quanto il fascismo storico, e altrettanto devastante rispetto alla convivenza democratica, ci sembra l’improcrastinabile contributo a un impegno culturale che non può e non deve restare solo culturale. È tempo davvero che gli intellettuali si assumano apertamente le responsabilità che i loro privilegi comportano, e a cui troppo spesso e troppo volentieri in larghissima misura si sono sottratti. È tempo che si spendano nell’agorà, nell’impegno politico e civile esplicito, senza più opportunismi e accomodanti distinzioni, contro il regime che sta cancellando le libertà e i diritti annunciati dalla Costituzione nata dalla Resistenza. Perché, solamente finché c’è lotta c’è speranza.”
“L’equivalente funzionale e postmoderno di quello che fu il fascismo quasi un secolo fa” ha vinto di nuovo le elezioni nel 2022 ed è al potere oggi. Siamo in questo tempo, con gli stessi compiti che ci davamo dodici anni fa. La morte di Silvio Berlusconi, sopraggiunta per malattia dopo una lunga vita, non cambia l’uomo che è stato. Per una rivista intellettuale militante come la nostra non c’è modo più rispettoso di ricordarlo se non attraverso ciò che abbiamo scritto di lui quando era vivo. Con questo spirito, in questo numero speciale della nostra newsletter proponiamo ai lettori abbonati a MicroMega+ - e a chi vorrà abbonarsi a partire da ora - alcuni degli articoli più interessanti scritti nel corso di 30 anni sulla figura di Berlusconi e sul significato politico della sua vicenda, formulati da più punti di vista.
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Fascismo e berlusconismo | di Paolo Flores d’Arcais
da MicroMega 1/2011 - Silvio Berlusconi non è il nuovo Benito Mussolini. E il suo governo è molto diverso da quello fascista. Ma ciò non deve rassicurare. Del fascismo il berlusconismo è l’equivalente funzionale e postmoderno, fondato sulla ‘legalizzazione’ del privilegio e sul dominio dell’immagine. I suoi modelli sono Putin e Gheddafi, e ancor più il Mackie Messer di Bertolt Brecht e il Grande Fratello di George Orwell.
Berlusconi e la tecnopolitica | di Stefano Rodotà
da MicroMega 3/1994 - In questo articolo, l’autore osserva gli effetti dei nuovi mezzi elettronici e telematici sulla formazione delle decisioni politiche. E spiega come se ne può fare un uso buono o perverso. Analizza il fenomeno, unico in Occidente, di un capo del governo proprietario di tre reti televisive: invocando la società civile si è evocato il ‘demiurgo’ della Fininvest. Cadendo, per di più, nell’illusione pericolosa del ‘berlusconismo di sinistra’.
Homo berlusconensis | di Andrea Camilleri
da MicroMega 1/2011 - Grazie alla televisione Berlusconi ha creato una involuzione di homo sapiens a sua perfetta immagine e somiglianza. Un essere che rifiuta la cultura e l’intelligenza, che osanna alle virtù del Capo, che ne invidia lo stile di vita. In questo articolo pubblicato sul volume monografico del 2011, il grande scrittore traccia, come un naturalista, il catalogo classificatorio di questa solo parzialmente inedita specie zoologica.
Berlusconi contro la democrazia | di Antonio Tabucchi
da MicroMega 4/2003 - “E poi, l’attuale sinistra italiana, per avere un’identità che le manca, ha bisogno di Berlusconi. Come se il bianco, per definire se stesso, avesse bisogno di dire che non è nero. Quando per dire ciò che si è si dice che cosa non si è, significa che non si sa cosa si è. Non si può esistere in funzione di un avversario: avversario che peraltro la sinistra non vuole «demonizzare», perché se egli fosse sconfitto e sparisse la sinistra sarebbe costretta a guardare se stessa e a chiedersi: ma io chi sono? La democrazia odierna mostra evidenti ed allarmanti scricchiolii. Ma avete mai sentito la sinistra italiana che si sia messa a ridiscutere seriamente la democrazia? Intendo i concetti portanti della democrazia, ciò che ne è o dovrebbe essere l’essenza: i diritti dei cittadini, le libertà, la distribuzione del potere, la distribuzione dei beni materiali, il diritto al lavoro, il controllo sui singoli e sulle masse eccetera.”
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Grazie per la retrospettiva, molto interessante