I dazi di Trump, la condanna di Le Pen e le altre notizie della settimana
Una selezione dei contenuti pubblicati sul sito di MicroMega.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Sono arrivati i tanto attesi e temuti dazi di Trump. Come possono reagire l’Europa e nello specifico l’Italia? I contro-dazi possono rappresentare una buona risposta politica nel breve periodo ma a livello economico sono necessarie riforme strutturali per stimolare la domanda interna. Questa è l’analisi di Massimo Taddei: Davvero non rispondere ai dazi di Trump è la scelta migliore?
Qualcosa però negli States inizia a muoversi anche a sinistra: per sfidare Trump ci vogliono proposte politiche nette e identificabili. Proprio quello che stanno facendo Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, cercando di formare una nuova constituency a sinistra. L’importanza del loro tour “Fight Oligarchy” la sottolinea David Tozzo: Sanders e Ocasio-Cortez, sfida a sinistra accettata.
La settimana si era aperta con i riflettori puntati su Marine Le Pen, condannata a quattro anni di carcere e cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria, nell’ambito del cosiddetto caso dei falsi assistenti parlamentari. Intanto il Rassemblement National chiama i propri sostenitori a una mobilitazione contro la “dittatura dei giudici” (questa l’abbiamo già sentita da qualche parte…). A ricostruire per noi la vicenda è Marco Cesario: Le Pen condannata: terremoto politico in Francia.
Tra la Francia e l’Algeria si svolge invece la vicenda di Boualem Sansal, lo scrittore franco-algerino arrestato nel paese africano per un articolo sgradito al regime e di recente condannato a cinque anni di reclusione e a un’ammenda di 3.500 euro per presunti “atti contro la sicurezza dello Stato”. Clause Leggewie ci spiega perché questa assurda condanna potrebbe rappresentare anche un piccolo spiraglio per la liberazione dello scrittore: Boualem Sansal condannato a 5 anni: l’indignazione e la speranza.
Nella Striscia di Gaza - dove continua incessante il massacro della popolazione civile - recentemente si sono tenute le più grandi manifestazioni degli ultimi anni, in cui i palestinesi hanno chiesto la fine immediata della guerra e libere elezioni. Le voci levatesi dall’enclave sono raccolte a Khan Younis da Ruwaida Amer: “Vogliamo vivere!”: a Gaza rabbia contro Israele e proteste contro Hamas.
SANTO? DUBITO!
Ricorreva questa settimana il ventennale della morte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005. Karol Wojtyła è stato un personaggio osannato ma che in America Latina ha lasciato molte più ombre che luci, appoggiando diverse dittature e contrastando la Teologia della liberazione. Questo l’impietoso ritratto di Claudia Fanti: Giovanni Paolo II: il papa che difese le dittature e ostacolò i poveri.
SERIE TV E SOCIETÀ
Si sta parlando molto di Adolescence. La serie TV inglese ci mette in guardia sui rischi che si corrono lasciando i giovanissimi soli in un età fragile, preda di un’educazione alla sessualità che passa principalmente dal porno. La recensisce per noi Monica Lanfranco: “Adolescence”: maschi adolescenti cannibali e i rischi mortali del silenzio sulla sessualità.
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A FUTURA MEMORIA
Ogni settimana scandagliamo per voi il ricchissimo archivio digitale di MicroMega per portare alla vostra attenzione uno dei migliaia di testi pubblicati dal 1986 a oggi sulle nostre pagine e che, anche a distanza di molti anni, continua a parlarci.
Questa settimana abbiamo scelto il saggio “Perché quasi certamente Dio non esiste” (da MicroMega 2/2007) in cui il filosofo americano Richard Dawkins spiega che, è vero, non è possibile dimostrare che Dio non esiste ma se vogliamo prendere sul serio l’Ipotesi Dio, dobbiamo trattarla come una teoria scientifica vera e propria e così facendo scopriremo che quella di Dio è un’ipotesi non necessaria e altamente dispendiosa: a spiegare l’universo e l’origine della vita funzionano molto meglio il principio antropico e la selezione naturale.
I testi dell’archivio di MicroMega sono disponibili per i nostri abbonati SOSTENITORI, che possono leggere in digitale tutto quello che è stato pubblicato sulla rivista dal 1986 a oggi.
Ottant’anni dopo la Liberazione dal fascismo, l’Italia è governata da un partito che di quella storia è erede. Cosa significa? Che effetti concreti ha sulle politiche del governo? E cosa ci dice del rapporto tra Fratelli d’Italia e la memoria di questo paese? Dall’autonomia differenziata al decreto sicurezza, dall’attacco ai magistrati alla torsione autoritaria su diritti e libertà, il governo Meloni si muove tra nazionalismo identitario e liberismo, repressione del dissenso e retorica populista. Il volume “Povera Patria. L’Italia al tempo di Meloni” esplora le contraddizioni e i rischi di questa stagione politica, tracciando un bilancio - molto preoccupante - dell’Italia per come è e per come potrebbe diventare.
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È tutto per questa settimana, la redazione vi augura buon weekend!