Gli autocrati attaccano, le società civili rispondono
Una selezione dei contenuti pubblicati sul sito di MicroMega.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Ha retto circa due mesi la tregua a Gaza, iniziata il 19 gennaio 2025 e interrotta dai massicci bombardamenti nella Striscia nella notte tra il 17 e il 18 marzo da parte dell’esercito israeliano, che hanno causato centinaia di morti. Se non altro, dopo molto tempo, la società civile israeliana si è risvegliata, dando vita a manifestazioni non solo per chiedere il rilascio degli ostaggi ma anche la fine della guerra. A tal proposito il nostro Fabio Bartoli ha intervistato la storica Anna Foa, che ha tracciato questo quadro della situazione: “Netanyahu vuole sbarazzarsi dei palestinesi ma dalla società civile segnali di speranza”.
Società civile molto attiva anche in Turchia, dove per giorni ci sono state grandi manifestazioni di protesta in seguito all’arresto del sindaco di Istanbul e principale esponente del partito Chp Ekrem Imamoğlu, considerato il principale rivale di Erdoğan. La mossa shock deriva dall’incapacità di quest’ultimo di tenere ancora in mano le redini della società turca, come ci spiega Francesco Brusa: Arresto di Imamoğlu, la società turca esplode.
In Ungheria invece Orbán h sferrato il solito attacco allo Stato di diritto, prendendo nello specifico di mira la comunità Lgbtq+ ungherese con il divieto del Budapest Pride. In tutta risposta per la manifestazione è stata fissata una nuova data, il 28 giugno. A delinearci il quadro della situazione è Massimo Congiu: Il governo ungherese vieta il Budapest Pride, ma la società si ribella.
Negli Stati Uniti Trump continua il suo attacco al cuore dello Stato, nel suo tentativo di sovvertire l’equilibrio costituzionale dei checks and balances sfidando apertamente i giudici. A ripercorrere le tappe di questo scontro è Elisabetta Grande: Trump porta sempre più a fondo il suo attacco contro i giudici.
ANNIVERSARI DAVANTI ALLO SCHERMO
Quella che giunge al termine è stata anche una settimana di ricorrenze tonde tonde, una che riguarda la televisione e una invece relativa al cinema.
Nel caso della televisione è il medium stesso a compiere un secolo: Il 25 marzo 1925 l’ingegnere scozzese John Logie Baird mostrava infatti in pubblico, per la prima volta, il prototipo del medium che avrebbe segnato l’immaginario del Novecento. Come abbia segnato il secolo appena trascorso ce lo illustra Sergio Brancato: Un secolo di televisione: i cento anni del medium ambiguo.
Mezzo secolo importante per il nostro cinema: il 27 marzo 1975 usciva nei cinema italiani “Fantozzi”, primo film della saga. Sul rapport tra il personaggio di Paolo Villaggio e la sinistra italiana si sofferma Fabio Bartoli: Fantozzi, 50 anni dopo: il ragioniere e la sinistra italiana.
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A FUTURA MEMORIA
Ogni settimana scandagliamo per voi il ricchissimo archivio digitale di MicroMega per portare alla vostra attenzione uno dei migliaia di testi pubblicati dal 1986 a oggi sulle nostre pagine e che, anche a distanza di molti anni, continua a parlarci.
Questa settimana abbiamo scelto il testo “Che cosa può la letteratura” (pronunciato nel 1964 e pubblicato per la prima volta in italiano su MicroMega 2/2020) in cui la filosofa e scrittrice Simone de Beauvoir racconta la sua idea della letteratura: la sola forma di comunicazione che ci rende trasparenti gli uni agli altri in ciò che abbiamo di meno trasparente, la sola che ci consegna il mondo nella sua dimensione umana, vale a dire in ciò che svela di sé a degli individui allo stesso tempo legati tra loro e separati.
I testi dell’archivio di MicroMega sono disponibili per i nostri abbonati SOSTENITORI, che possono leggere in digitale tutto quello che è stato pubblicato sulla rivista dal 1986 a oggi.
Ottant’anni dopo la Liberazione dal fascismo, l’Italia è governata da un partito che di quella storia è erede. Cosa significa? Che effetti concreti ha sulle politiche del governo? E cosa ci dice del rapporto tra Fratelli d’Italia e la memoria di questo paese? Dall’autonomia differenziata al decreto sicurezza, dall’attacco ai magistrati alla torsione autoritaria su diritti e libertà, il governo Meloni si muove tra nazionalismo identitario e liberismo, repressione del dissenso e retorica populista. Il volume “Povera Patria. L’Italia al tempo di Meloni” esplora le contraddizioni e i rischi di questa stagione politica, tracciando un bilancio - molto preoccupante - dell’Italia per come è e per come potrebbe diventare.
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È tutto per questa settimana, la redazione vi augura buon weekend!