Francia, dalla mobilitazione all'inganno? E inoltre: Ucraina abbandonata | Intervista a Pasquale Tridico | Le violenze dei coloni in Cisgiordania | Lavoratori della Samsung in sciopero
Le notizie della settimana viste da MicroMega.
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La settimana si è aperta con la notizia dei risultati elettorali in Francia e il brutale attacco russo su Kiev. L'Ucraina è stata ingannata, ha scritto la condirettrice Cinzia Sciuto, perché mai messa in condizione veramente di respingere l'offensiva russa, usata per ragioni di contesa geopolitica. Anche il popolo francese è stato ingannato? C'è da chiederselo dopo le dichiarazioni di Macron che ha disconosciuto il sorprendente risultato elettorale di domenica scorsa e la mobilitazione antifascista seguita allo scioglimento dell'Assemblea legislativa. Come scrive Laurent Joffrin, il chiarimento che il presidente sembra aver voluto portare ha tutte le sembianze del caos. Eppure le lezioni che si possono trarre dai 30 giorni che sconvolsero la Francia, come li abbiamo chiamati nello speciale dedicato alle elezioni, sono molteplici. La prima, secondo il giornalista Paolo Berizzi intervistato da Mosè Vernetti, è che la democrazia e i suoi valori si difendono solo con l'antifascismo; la seconda, secondo Pasquale Tridico capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Parlamento europeo, intervistato da Federica D’Alessio, è che una sinistra popolare e progressista come quella che si è costruita nel Nuovo Fronte Popolare in Francia è la strada per riavvicinare tante persone alla politica. Sebbene, scrive Giorgio Cesarale, il programma della compagine francese merita di essere sottoposto a un vaglio critico serio.
In una situazione mondiale segnata dunque da guerre devastanti che rimandano all'urgenza di definizione di un nuovo ordine mondiale delle potenze, sul quale tanti studiosi stanno riflettendo come scrive Nicolò Bellanca, la vita per le persone si complica ai quattro angoli del mondo: in Palestina la devastazione di Gaza prosegue senza sosta e nella totale impunità, ma nella valle del Giordano le cose non sono più semplici per i palestinesi: un reportage di Elena Colonna racconta le vessazioni che gli abitanti, e gli attivisti che sono solidali con loro, subiscono da parte dei coloni.
Ma laddove la condizione dei lavoratori si fa sempre peggiore - come in Argentina dopo l'approvazione della Ley Bases - un vero e proprio attacco allo Stato e alla società civile come spiega Claudia Fanti - gli stessi lavoratori alzano la testa spiazzando il padronato con capacità di lotta rinnovate: è il caso della Corea del Sud dove migliaia di lavoratori stanno portando avanti uno sciopero tutto da seguire, come racconta Fabio Bartoli. In Italia? Mentre l'aeroporto di Malpensa viene intitolato a Silvio Berlusconi (ma cresce la campagna per intitolarlo a Margherita Hack, scrive Alessandro Giacomini), la nostra società ormai spoliticizzata scivola sempre più verso uno Stato autoritario e padronale, in cui i ricchi possono permettersi di attuare la pulizia etnica dei poveri, scrive Pierfranco Pellizzetti, mentre le condizioni di lavoratori e soprattutto lavoratrici peggiorano. Uno degli indicatori sono le molestie sul lavoro, analizzate di recente anche dall'Istat come riporta Maria Concetta Tringali.
Fra i nostri approfondimenti della settimana anche una riflessione sulla misinformazione e i social media, di Francesco Suman. E infine, un estratto dal libro di Monica Lanfranco Donne che disarmano. Come e perché la nonviolenza riguarda il femminismo e un ricordo di Frida Kahlo, nei settant'anni dalla morte, attraverso il libro In Messico con Frida Kahlo di Paola Zoppi, letto per noi da Marilù Oliva.
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Buona lettura e alla prossima settimana!