Fino alla morte: il prezzo pagato dai giornalisti a Gaza
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NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
A morire a Gaza, esattamente come tutti gli altri civili, sono anche i giornalisti. In un numero senza precedenti, come ricostruisce questa settimana per noi Matilde Moro: “Per la precisione i professionisti del settore dei media uccisi a Gaza dal 7 ottobre a oggi sono più di 220. L’ultimo è Hassan Majdi Abu Warda, direttore dell’agenzia stampa Barq Gaza, ucciso da un bombardamento il 25 maggio insieme a diversi membri della sua famiglia nella sua casa a Jabalia, nel nord della Striscia” (“Fino alla morte: il prezzo pagato dai giornalisti a Gaza“).
Alle pressioni cui è sottoposto il giornalismo è dedicato anche l’approfondimento di Alessia Manzi che ci racconta di come in Turchia svolgere il mestiere di giornalista si possa pagare caro, anche con la vita, e di come a farne le spese siano soprattutto donne e curdi: “Erdoğan contro la stampa, le giornaliste pagano il prezzo più alto“.
Il nostro Fabio Bartoli ha intervistato invece Ettore Greco, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali, sulle sanzioni alla Russia, con un focus sui pro e contro del possibile uso degli asset congelati: “Sanzioni alla Russia e asset congelati: fra inasprimenti e tentennamenti“.
L’ITALIA AL TEMPO DI MELONI
Non poteva passare in sordina la notizia della nomina di Filippo Ferri, condannato nel 2012 per i fatti della Diaz, a questore di Monza a partire dal 1° giugno. Che segnale dà infatti un governo che nomina uno dei responsabili della “più grave sospensione dei diritti umani del secondo dopoguerra” nel nostro paese (definizione di Amnesty International per le torture del G8 di Genova) a capo della pubblica sicurezza di una città? Un segnale gravissimo, che dovrebbe allarmarci tutti. E un segnale in totale continuità con il lavoro condotto in parlamento con il dl “sicurezza”, decreto che si avvia a essere convertito in legge e contro il quale sabato 31 maggio a Roma è stata convocata una manifestazione nazionale (appuntamento alle 14 a piazza Vittorio): “Il G8 è una ferita aperta. Ma non per tutti“.
Alessandro Foti ci parla invece dei giovani italiani con un alto livello di specializzazione che lasciano il paese per non tornare più e lo fa a partire dall’ultimo report dell’Istat che giusto poche settimane ha comunicato che nel 2024 hanno ufficialmente lasciato l’Italia 191 mila persone, di cui 156 mila cittadini italiani, il 36,5% in più rispetto all’anno precedente: “Non si registrava un numero di espatriati cosi alto da fine anni Sessanta del secolo scorso” (“Italiani in fuga: i laureati partono, la politica guarda altrove”).
LIBRI
La scrittrice Valentina Mira ci racconta il volume Si può, si deve. L’ufficiale democratico che ha sfidato l’infedeltà di Stato: 307 pagine da cui è impossibile staccarsi. “Lo è, almeno, per chiunque non abbia intenzione d’ignorare gli intrighi e le verità dietro alla strage di Ustica, raccontate da un uomo - Mario Ciancarella - che ha dedicato tutta la sua vita, rischiandola nella massima forma, al loro disvelamento”: “‘Si può, si deve’: il libro su Ustica che dovrebbe leggere Mattarella“.
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A FUTURA MEMORIA
Ogni settimana scandagliamo per voi il ricchissimo archivio digitale di MicroMega per portare alla vostra attenzione uno dei migliaia di testi pubblicati dal 1986 a oggi sulle nostre pagine e che, anche a distanza di molti anni, continua a parlarci.
Questa settimana abbiamo scelto il saggio di Thomas Chatterton Williams (da MicroMega 4/2021) in cui lo scrittore statunitense spiega come additare qualcuno come nemico da punire senza farsi troppi scrupoli di indagarne le reali colpe è un antico meccanismo di coesione tribale ma è un rito che nell’epoca dei social network ha raggiunto proporzioni spaventose, perché la tribù che si coalizza contro il capro espiatorio è potenzialmente globale. Così, il confine tra le nostre vite fisiche e l’agorà infinita e infinitamente giudicante di internet viene eroso e a pagarne le spese è la nostra libertà. : “Il capro espiatorio nell’epoca dei social network“.
I testi dell’archivio di MicroMega sono disponibili per i nostri abbonati SOSTENITORI, che possono leggere in digitale tutto quello che è stato pubblicato sulla rivista dal 1986 a oggi.
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Con contributi di: Daniel Miller, Jonathan Haidt, Candice Odgers, Marco Deseriis, Francesco Brusa, Vito Saccomandi, Christian Elia, Paolo Gerbaudo, Gloria Origgi, Emma Catherine Gainsforth, Andrea Daniele Signorelli, Pierfranco Pellizzetti, Serena Ciranna, Fabio Bartoli, Stefana Broadbent, Nicola Grandi, Mariasole Garacci, Paolo Ercolani, Elettra Santori, Bianca Arrighini, Francesco Cancellato e Gianmichele Laino.
È tutto per questa settimana!
La redazione