Fine o rilancio del sogno europeo?
Intellettuali, scrittori, filosofi ragionano sul senso e sul futuro dell'Unione europea.
In un momento in cui si parla tanto della necessità di rilanciare il progetto europeo, MicroMega offre al dibattito le riflessioni su come l’Europa dovrebbe cambiare che intellettuali, scrittori e filosofi ci hanno consegnato nel volume 1/2025 della rivista.
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Nel numero 1/2025 di MicroMega abbiamo chiesto a intellettuali, scrittori, filosofi di ragionare attorno al sogno europeo a partire dal breve testo e dal questionario che trovate qui di seguito. In tanti e tante hanno condiviso con noi le loro riflessioni.
Il Manifesto di Ventotene, scritto durante la Seconda guerra mondiale, immaginava un’Europa unita, capace di superare le divisioni nazionali e garantire pace e giustizia attraverso una federazione di Stati. Questo nuovo organismo avrebbe dovuto superare le autarchie economiche e costruire un sistema politico che permettesse l’emancipazione delle classi lavoratrici, ponendo le forze economiche al servizio delle persone. La Seconda guerra mondiale è finita con la sconfitta del fascismo e del nazismo, premessa fondamentale per il progetto descritto nel Manifesto. Nei decenni successivi è iniziata la faticosa costruzione di quella che oggi è l’Unione europea, che però non sembra affatto avere le sembianze di quella immaginata da Rossi e Spinelli. Sono diverse le forze che minacciano quel progetto, dai rigurgiti nazionalisti agli interessi delle grandi corporation, passando per le guerre che lambiscono quasi direttamente i paesi dell’Ue. Allora è lecito chiedersi: quel sogno è ancora vivo? Nelle domande che seguono affrontiamo i principali temi legati al futuro dell’Unione europea, cercando di capire se e come l’Europa possa tornare a essere quel faro di pace, giustizia e libertà sognato da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli o se a quel sogno dobbiamo definitivamente rinunciare.
1. Quali sono i maggiori ostacoli che impediscono la realizzazione del sogno europeo oggi? Si parla molto della crisi di legittimità delle istituzioni europee: a cosa è dovuta e c’è mai stato un momento in cui i cittadini si sono realmente sentiti vicini al progetto dell’Ue? Quali passi ritiene siano necessari per ristabilire la fiducia nelle istituzioni, ammesso che sia possibile e auspicabile? Esiste oggi un soggetto politico che si possa definire “società europea” capace di trasformare l’Ue in un’espressione del “demos” superando la diffusa convinzione che sia invece solo un’istituzione per gli interessi di pochi?
2. Mentre le popolazioni dei paesi del nucleo storico dell’Ue esprimono disaffezione e delusione nei confronti dell’Unione, altre, come quelle di Ucraina e Georgia, vedono ancora l’Ue come un faro di speranza e libertà. Cosa scorgono nell’Ue le popolazioni di questi paesi che forse noi non vediamo più? Ritiene che siano illusi da un’idea di Europa che non esiste più? È favorevole o contrario a ulteriori allargamenti?
3. Condivide la valutazione che l’unione economica e monetaria senza un’unione fiscale e politica sia un punto debole dell’Ue? Sarebbe auspicabile procedere verso una maggiore unità politica? E con quale modello? La cosiddetta “Europa a due velocità” potrebbe essere una strada percorribile?
4. Come considera l’atteggiamento dell’Ue in relazione alla guerra condotta dalla Russia in Ucraina? E a quella di Netanyahu su Gaza in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023? Alla luce di ciò, ritiene che l’Europa possa ancora essere considerata un modello di pace e integrazione nel mondo?
5. La guerra in Ucraina ha rilanciato il dibattito sulla necessità di una difesa comune europea, che d’altro canto era già previsto dal progetto di Rossi e Spinelli. Ritiene che l’Ue debba dotarsi di una forza armata comune?
Di seguito i contributi che abbiamo raccolto in questa sezione.
Lucio Baccaro – L’Europa schiacciata tra tecnocrazia e austerità
Colin Crouch – E se la vittoria di Trump fosse un’occasione per l’Europa?
Elena Granaglia – Un’Europa federale per un futuro di pace, libertà e giustizia
Agnieszka Holland – Se il vaccino anti-nazionalista non è più attivo
Ilko-Sascha Kowalczuk – Il sogno europeo e il senso del 1989
Claus Leggewie – Europa? Sì, Europa!
Francesca Melandri – Chi sta dentro e chi sta fuori la Fortezza Europa
Gloria Origgi – L’Europa unita, un sogno riservato alle élite?
Stefano Petrucciani – Europa, un’utopia rovesciata?
Olivier Roy – Paura e identità: le radici della crisi europea
Joan Subirats – Contro euroscetticismo e nazionalismo, più giustizia sociale
Michel Wieviorka – L’Europa e le sue sfide: tra crisi e opportunità
Lea Ypi – Per una solidarietà autenticamente transnazionale