Esce oggi il nuovo numero di MicroMega (6/2021) che lancia la versione digitale
Un ricchissimo Almanacco della scienza dedicato al tema “Scienza e diseguaglianze”, a cura di Telmo Pievani. Acquista su shop.micromega.net
Crisi climatica, pandemia, disuguaglianze: sono questi i temi al centro del nuovo ricchissimo Almanacco della scienza di MicroMega disponibile da oggi, a cura come di consueto di Telmo Pievani. Come già annunciato dal direttore, a partire da questo numero la rivista non sarà più in edicola ma la si potrà acquistare nel nuovo negozio online, in versione sia cartacea sia digitale (con la possibilità sia di acquisto singolo sia di vantaggiosi pacchetti di abbonamenti: qui tutte le offerte) e nelle librerie.
Il numero si apre con un intervento di Silvio Garattini che, a partire dalla comprovata correlazione tra povertà, suscettibilità alle malattie, minore durata di vita sana e superiore mortalità, sottolinea l’urgenza – se si ha davvero a cuore la salute individuale e pubblica – di contrastare la povertà socioeconomica sia all’interno dei singoli Paesi che fra le diverse zone del mondo, cominciando da un’equa distribuzione dei vaccini anti-Covid.
L’interrelazione tra salute e diseguaglianze socio-economiche è al centro anche di una prima sezione del numero, che tira le fila in questo senso sia della pandemia sia della crisi climatica. Sofia Belardinelli, Antonello Pasini e Grammenos Mastrojeni evidenziano come la crisi climatica, in particolare, ponga questioni eticopolitiche inedite e non più eludibili; Michele Carducci ci porta in tribunale per parlarci dei “litigi strategici”, iniziative processuali volte non a dirimere un conflitto sociale o interindividuale, bensì a contribuire a una strategia di lotta contro il riscaldamento globale e i suoi effetti planetari; Edoardo Borgomeo ci spiega come e perché uno dei beni che più risentirà del cambiamento climatico sarà l’acqua, tanto preziosa quanto spesso dimenticata; Paolo Vineis analizza e offre come utile strumento di comprensione del presente il concetto di “sindemia”, che esamina la distribuzione delle patologie identificandone le interazioni e l’intersezione con i fattori sociali, economici e produttivi; il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury denuncia come in questi quasi due anni di pandemia siano stati molti i diritti umani sistematicamente violati, a partire da quello alla libertà di espressione; Luisa Maffi ed Ettore Camerlenghi gettano un fascio di luce sui diritti più sacrificati tra tutti: quelli dei popoli indigeni – guardiani di preziosi ecosistemi – le cui lingue, culture e tradizioni rischiano di sparire.
Al tema “scienza e società” è dedicata una seconda sezione del numero nella quale Telmo Pievani analizza i dieci errori da evitare nella comunicazione della scienza, tutti sperimentati nel corso di questa pandemia; Orlando Franceschelli auspica il sorgere di una filosofia dell’ecoappartenenza per prendere consapevolezza, senza riduzionismi, del fatto che l’umanità è una parte dell’ambiente naturale; Silvano Fuso spiega perché le pseudoscienze fanno male alla società; ed Elena Gagliasso analizza il rapporto fra cittadini e scienza indicando la via per ripristinare un rapporto di fiducia critica.
Arricchiscono e completano il numero (impreziosito da una copertina che riproduce l’opera di Gianluigi Toccafondo “Il generale Gagarin”) un confronto tra Cinzia Sciuto e Piergiorgio Odifreddi su ateismo “militante”, “trasformismo” della Chiesa, rapporto degli scienziati con la fede e ruolo della scienza nella nostra società, prima e durante la pandemia; un saggio di Francesco Suman e Andra Meneganzin sulle assonanze tra le tesi a sostegno dell’ipotesi sull’origine artificiale del virus Sars-CoV-2 e il pensiero anti-evoluzionista; e infine il dialogo sul rapporto tra scienza e impegno socio-politico tra Richard C. Lewontin, tra i massimi biologi e genetisti degli ultimi decenni, scomparso lo scorso luglio, e Harry Kreisler.