È uscito oggi il nuovo numero di MicroMega (1/2022): “La fine del secolo americano?”
In vendita su shop.micromega.net e in libreria. Presentazione live venerdì 14 alle ore 18 con Marco d'Eramo, Pierfranco Pellizzetti e Cinzia Sciuto.
È uscito oggi il nuovo numero di MicroMega (1/2022): “La fine del secolo americano?”
A quattro mesi dal ritiro degli Usa dall’Afghanistan, MicroMega ha interpellato alcuni tra i più autorevoli esperti di Stati Uniti attorno alla questione, molto spesso evocata, della fine del secolo americano. Ne emerge un quadro ricco e complesso offerto al pubblico nel primo numero di questo 2022, disponibile da oggi su shop.micromega.net e in libreria.
Marco d’Eramo e Pierfranco Pellizzetti, due degli autori del volume, ne discuteranno venerdì 14 gennaio alle ore 18 in diretta streaming su Facebook e Youtube. Modera Cinzia Sciuto.
Intitolato “La fine del secolo americano?”, MicroMega 1/2022 è un numero interamente monografico, con la bellissima copertina a firma di Gianluigi Toccafondo, che si apre con l’ampia riflessione di Marco d’Eramo: un viaggio nella storia socio-economico-politica del Paese a stelle e strisce, sulle cui specificità forse non si è ancora riflettuto abbastanza.
Alla “geopolitica dell’impero” è dedicata una prima sezione della rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais. In essa James K. Galbraith ripercorre in timelapse il “secolo americano”, concludendo che è giunto il momento per gli statunitensi di prendere sobriamente atto del fatto che il posto degli Usa nel mondo non è più egemonico. Sulla stessa lunghezza d’onda Pierfranco Pellizzetti che nel proprio contributo indica i nodi sociologici, economici e politici alla base di questa perdita di centralità degli Usa. Un fenomeno cui, come spiega Victoria de Grazia, contribuisce anche l’emergere di altre potenze, che minacciano l’egemonia a stelle e strisce non più solo sul piano economico, ma anche e soprattutto su quello del cosiddetto soft power, in cui gli Usa sono stati campioni. Fra queste potenze spicca, naturalmente, la Cina, sui cui rapporti con gli Usa si concentra il saggio di Simone Pieranni.
Alle debolezze che si collocano nel cuore del sistema è invece dedicata una seconda parte del numero, nella quale Fabrizio Tonello analizza le ragioni, alcune strutturali e storiche, altre contingenti, per cui il sistema politico americano si può definire un malato in prognosi riservata; Elisabetta Grande prende in esame la Corte suprema statunitense e i rischi che il suo funzionamento può rappresentare per la democrazia; Valerio Evangelisti si concentra sul fronte del lavoro e delle lotte sindacali, sottolineando come ai miseri salari offerti dal padronato e all’incapacità dei sindacati di rappresentare i loro interessi, centinaia di migliaia di lavoratori americani stiano reagendo in forma non più aggregata ma individuale; e Nicolas Guilhot analizza le teorie complottiste che serpeggiano nella società e che hanno nutrito l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, rilevando come la loro proliferazione rifletta il misero squallore di una cultura politica incapace di rispondere a milioni di persone che affrontano la perdita del loro mondo.
Ad alcune contraddizioni tutte americane è dedicata una terza sezione del numero, in cui Bernd Greiner mette in fila tutte le violazioni dello Stato di diritto e del diritto internazionale compiute dagli Usa durante la “guerra al terrore”, a partire dalle torture inflitte ai prigionieri nelle carceri di Abu Ghraib (di cui pubblichiamo diverse testimonianze); Fabio Armao descrive il processo di privatizzazione degli apparati militari, che mette il potere di guerra sempre più nelle mani dei consigli di amministrazione di aziende private; Marco Morini ripercorre il “quasi golpe” di un anno fa e cosa è accaduto nei mesi seguenti.
Arricchiscono il numero l’ampio saggio di Robert Boyers, che mette in luce come il secolo americano sia giunto alla sua fine non perché ci sono altre potenze mondiali in lizza per la supremazia, ma perché l’America è in gran parte nelle mani di persone così prive di qualsiasi sensibilità per le virtù illuministiche – e tradizionalmente americane – da rendere la società quasi irriconoscibile; e l’approfondimento di Samantha Michaels, dedicato a un importante progetto di giustizia riparativa che mira a rimettere insieme i pezzi di una storia dimenticata, quella degli omicidi razzisti risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta.
Ricordiamo che MicroMega non è più in edicola ma si può acquistare nelle librerie e su shop.micromega.net in versione sia cartacea sia digitale, con la possibilità sia di acquisto singolo sia di vantaggiosi pacchetti di abbonamenti.