È uscito il nuovo numero di MicroMega (3.2022)
Un ricchissimo almanacco di filosofia disponibile in formato cartaceo e digitale.
Nel nuovo numero di MicroMega (3.2002) – disponibile in formato cartaceo e digitale su shop.micromega.net e in libreria – preziosi approfondimenti su universalismo e postcolonialismo, diritti degli animali e della natura, democrazia e partecipazione, realtà fisica e realtà virtuale. Con due inediti di Günther Anders sulla minaccia atomica. Presentazione lunedì 16 maggio ore 16.
Di fronte al tragico ritorno sulla scena mondiale della minaccia atomica, MicroMega propone – nel nuovo numero in uscita il 12 maggio – due testi inediti di Günther Anders, nei quali il filosofo tedesco amplia le riflessioni contro l’equiparazione della bomba nucleare a semplice «strumento di guerra» che aveva già avviato e si confronta con la tesi avanzata da Karl Jaspers secondo la quale l’essere umano potrebbe decidere di intraprendere un conflitto nucleare rischiando coscientemente (in una sorta di stoicismo estremo) la propria esistenza, piuttosto che soccombere a pericoli di sottomissione totale, come quello rappresentato da uno Stato totalitario.
La questione della minaccia atomica non è l’unico argomento del volume di MicroMega uscito il 12 maggio: il ricchissimo almanacco di filosofia presenta infatti al lettore preziosi approfondimenti in materia di universalismo e postcolonialismo, diritti degli animali e della natura, democrazia e partecipazione, realtà fisica e realtà virtuale.
Alla disputa che vede gli studi postcoloniali contrapposti all’universalismo è dedicata la sezione di apertura del numero, in cui Souleymane Bachir Diagne spiega come il plurale abbia fatto irruzione nella storia con la conferenza di Bandung del 1955: un evento che ebbe ripercussioni anche sul momento filosofico, poiché da allora l’universale non può più essere pensato astrattamente ma, senza cadere nei particolarismi, deve tenere conto del plurale del mondo. Al filosofo senegalese risponde il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, argomentando che in questo modo si rischia di perdere di vista l’elemento normativo: quale plurale? Tutti i plurali? Anche quelli che esprimono visioni autoritarie e antidemocratiche? Lungi dall’essere un’imposizione occidentale, scrive Flores d’Arcais, l’universale è il risultato di un conflitto contro i valori (altrettanto occidentali) della reazione: si tratta dunque di una scelta etica, non geopolitica.
Alla questione ecologica è dedicata la seconda sezione dell’almanacco di filosofia di MicroMega. Bruno Latour e Nikolaj Schultz ci pongono di fronte all’immensità della catastrofe in corso, sottolineando come essa ci obblighi politicamente a dare priorità al mantenimento delle condizioni di abitabilità del pianeta Terra anziché allo sviluppo della produzione: per farlo, argomentano i due autori, ci vuole una nuova lotta di classe, che veda protagonista una nuova classe ecologica. A Latour e Schultz risponde Stefano Petrucciani convinto che, per far fronte all’urgenza della salvaguardia del pianeta, sia più produttiva una efficace combinazione di etica civile e fantasia istituzionale piuttosto che una nuova lotta di classe. Al riconoscimento dei diritti ad animali, piante, ambienti naturali sono dedicati invece gli approfondimenti di Francis Wolff, che critica aspramente la nozione di diritti degli animali, considerandola intrinsecamente contraddittoria, e Bernd Ladwig, che suggerisce di differenziare fra individui animali senzienti (a cui riconoscere dei diritti) e animali non senzienti, piante, ecosistemi, che invece non hanno le caratteristiche per essere soggetti di diritti. Maurizio Ferraris sostiene che ciò cui comunque non dovremmo cedere è il millenarismo catastrofista, più pericoloso del negazionismo, perché induce all’impotenza e alla rassegnazione, mentre un atteggiamento critico dovrebbe spingerci a investire nell’unico capitale che può salvarci: i nostri dati. In ogni caso, come suggerito da Silvia Peppoloni e Giuseppe Di Capua, non c’è dubbio che, di fronte alla crisi ecologica in atto, abbiamo bisogno di nuove categorie etiche, che si fondino sull’analisi accurata dei dati scientifici: cosa che si propone di fare la geoetica.
Democrazia, partecipazione e verità sono al centro della terza parte del numero di MicroMega in uscita il 12 maggio: di fronte alla crisi della democrazia rappresentativa, Hélène Landemore propone un modello di democrazia “aperta” che vada oltre la rappresentanza e restituisca finalmente alla democrazia il suo autentico significato; Yves Sintomer illustra come il sorteggio, senza essere la panacea di tutti i mali della democrazia contemporanea, possa costituire una risorsa per affrontarne la profonda crisi; Gloria Origgi sottolinea come prima la pandemia di Covid-19 e poi la guerra in Ucraina abbiano di nuovo posto con forza il tema del rapporto fra verità e politica, che rappresentano ingredienti del discorso pubblico, un discorso che non è mai vero per sempre, ma che, in una società sana, continua a migliorarsi per tendere alla verità, per approssimarla il più possibile.
Arricchisce e completa l’almanacco di filosofia di MicroMega il saggio di David J. Chalmers in cui l’autore, confutando l’idea che la “realtà” virtuale non sia davvero reale, sostiene che il virtuale, pur avendo ovviamente una natura diversa dal mondo fisico, sia perfettamente reale.
Ricordiamo che MicroMega si può acquistare nelle librerie in formato cartaceo e su shop.micromega.net in versione sia cartacea sia digitale (con la possibilità sia di acquisto singolo sia di vantaggiosi pacchetti di abbonamenti: qui tutte le offerte).