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Anticipiamo i contenuti del numero 1/2025 di MicroMega.
Sarà dedicato al presente e al futuro dell’Unione europea il volume di MicroMega che inaugurerà il nuovo anno e di cui anticipiamo qui di seguito il sommario completo. Per riceverlo a casa, sottoscrivi (o regala) entro l’8 gennaio un abbonamento SOSTENITORE.
SOMMARIO
DIALOGO 1
Javier Cercas in conversazione con Cinzia Sciuto
Quell’utopia ragionevole (e necessaria) dell’Europa unita
Per il grande scrittore spagnolo, l’Europa è l’ultima utopia ragionevole: non dunque un’utopia nel senso di qualcosa di irrealizzabile, ma un ideale concreto, possibile e più necessario che mai. La vera rivoluzione da fare, in questo senso, è quella di un’Europa che tenga insieme la diversità culturale e linguistica con l’unità politica. Si tratta di un esperimento che richiede coraggio e immaginazione, ma è questa la strada per il futuro.
ICEBERG
un piano inclinato verso destra
Pierfranco Pellizzetti
Europa, dal sogno al brusco risveglio
A più di trent’anni di distanza dalla firma del Trattato di Maastricht, avremmo potuto imboccare un’altra strada, con la firma di un nuovo Patto di stabilità. La strada di un patto non austero ed espansivo. Così non è stato: continuiamo a seguire la consueta, perigliosa, strada. Ma c’è di più: il contesto esterno si è ulteriormente aggravato e tutto pare tramare per una fine anticipata del progetto europeo.
Gustavo Piga
Politica fiscale: le sliding doors dell’Unione Europea
A più di trent’anni di distanza dalla firma del Trattato di Maastricht, avremmo potuto imboccare un’altra strada, con la firma di un nuovo Patto di stabilità. La strada di un patto non austero ed espansivo. Così non è stato: continuiamo a seguire la consueta, perigliosa, strada. Ma c’è di più: il contesto esterno si è ulteriormente aggravato e tutto pare tramare per una fine anticipata del progetto europeo.
Sofia Belardinelli
Green Deal addio?
Gli organi politici dell’Unione Europea sono per la prima volta orientati verso destra e non dominati dalla cosiddetta “ala centrista”, come è stato fin dalla fondazione dell’Ue. Forte è il rischio che tra le “politiche più conservatrici” di questa nuova Commissione vi siano dunque provvedimenti miranti all’affossamento del Green Deal e delle altre misure di tutela ambientale e sostenibilità. Una scelta che non sarebbe solo miope, ma criminale.
Vito Saccomandi
Se l’Europa si tinge di rossobruno
Negli ultimi vent’anni l’Europa ha conosciuto una grave crisi economica e sociale che ha investito anche il sistema democratico liberale e i valori che esso rappresenta. Parallelamente, l’ultradestra ha saputo ridefinire il proprio lessico, appropriandosi di linguaggi e istanze tradizionalmente legati alla sinistra e utilizzandoli per accrescere il consenso e consolidare la propria immagine di forza “anti-sistema”. Ne è risultata un’egemonia del pensiero conservatore e reazionario, una radicalizzazione a destra di ampi settori della nostra società e uno “sbandamento” di alcuni ambienti sedicenti di sinistra che non disdegnano di richiamarsi al repertorio ideologico tipico dell’ultradestra.
Giorgia Serughetti
L’Europa sovranista e il “peccato originale” del nazionalismo
L’Europa sognata dalle destre radicali si fonda sulla convinzione che la cooperazione dovrebbe basarsi sul rispetto delle tradizioni, delle culture, delle storie delle “nazioni”, accogliendone le differenze e specificità, anche quando si tratta del rapporto (problematico) con il liberalismo e lo Stato di diritto. In questa visione il nazionalismo si fa elemento endogeno alla “casa comune”, destinato a indebolirla senza distruggerla, ma mutandone profondamente lo spirito.
LABIRINTO
Francesco Brusa
L’Europa vista da est: il sogno incompiuto di una lunga transizione
Nel contesto di alcuni dei paesi dell’Est, l’Europa rischia di rappresentare più che altro il segno di una permanente disforia politica: orizzonte vagheggiato e desiderato da pezzi di società civile attivi in un’ottica di cambiamento e cesura rispetto al passato comunista, scelta quasi obbligata per i differenti governi che comunque vedono nell’avvicinamento a Bruxelles la via più semplice per ottenere finanziamenti e sicurezza, ma al tempo stesso idea che nel cuore della stragrande maggioranza non riesce davvero a farsi ideale.
Christian Elia
La lunga mano della Russia sui Balcani
A trent’anni dalla fine delle guerre jugoslave, gli accordi politici creati per bilanciare le rivendicazioni delle comunità etniche e religiose stanno diventando sempre più precari. Mentre gran parte della regione cerca una più profonda integrazione con l'Unione Europea e la Nato, Mosca sta cercando in tutti i modi di sfruttare le tensioni latenti per bloccare tali sforzi.
Riccardo D’Emidio
L’Europa sotto scacco delle lobby
Quali sono le lobby più grandi a Bruxelles? Come operano e cosa vogliono? Fino a che punto l’Unione europea si è attrezzata per proteggere le sue politiche da un’influenza indebita delle grandi multinazionali? Quanto l’Ue e le sue politiche rispondono ai bisogni dei cittadini e quanto agli interessi privati delle grandi aziende?
Daphne Weber
La sinistra europea riparta da Ventotene
Scriveva Colorni nella prefazione al Manifesto di Ventotene che la comunità internazionale è “la condizione necessaria per risolvere tutte le altre questioni istituzionali, economiche e sociali della nostra società”. Rivitalizzare questo assunto, a fronte della crescente influenza di politiche nazionaliste e isolazioniste, rappresenta forse la sfida più grande per le forze progressiste: l’Ue si deve poter “toccare”, solo così potrà esser creata una base per un legame emotivo duraturo con l’Europa.
IL SASSO NELLO STAGNO
Marco D'Eramo
Cronache da una provincia dell’impero americano
Di fronte alla profondissima crisi che vive l’Unione Europea, che si potrebbe chiamare di riconfigurazione della marca Europa nell’ambito dell’impero americano, vale la pena ricapitolare alcuni dei tratti salienti del progetto europeo. Per ricordare che soggetti dell’Unione Europea sono solo gli Stati, anzi più precisamente i governi nazionali, mai un (fantomatico) popolo europeo: nulla del resto è stato fatto per coinvolgere i cittadini dei vari paesi e creare una nuova “mentalità europea”.
DIALOGO 2
Irina Ščerbakova in conversazione con Stefano Vastano
Radiografia della Russia di Putin
Dall’annessione della Crimea all’invasione su larga scala dell’Ucraina, dalla morte di Naval'nyj ai rapporti con Cina e Stati Uniti, fino al ruolo della letteratura sotto i regimi dittatoriali: la storica russa Irina Ščerbakova ci consegna un impietoso ritratto di Vladimir Putin, ricordandoci che se non fermiamo ora i suoi piani imperialistici, i fantasmi del passato torneranno a perseguitarci.
A PIÙ VOCI
Lucio Baccaro, Colin Crouch, Elena Granaglia, Agnieszka Holland, Ilko-Sascha Kowalczuk, Claus Leggewie, Francesca Melandri, Gloria Origgi, Stefano Petrucciani, Olivier Roy, Joan Subirats, Michel Wieviorka, Lea Api
FUORISACCO
Axel Honneth
Rinascita o declino? La sinistra al bivio
Se la sinistra tornerà sulla scena politica dipende in larga parte dal fatto che le riesca o meno di sviluppare un vocabolario che consenta di comprendere gli interessi apparentemente inconciliabili dei gruppi che deve rappresentare come espressione dei medesimi valori di giustizia, uguaglianza e libertà.
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